Nel 2014 gli aumenti per ciascuna società concessionaria autostradale sono stati in media del + 3,9% così dettagliati:
Ativa +0,82%, Autostrade per l’Italia +4,43%, Brennero +1,63%, Brescia-Padova +1,44%, Centropadane +8,01%, Cisa +6,26%, Autostrada dei fiori +2,78%, Autovie venete +7,17%, Milano Serravalle e Mi. Tang.li +4,47%, Tangenziale di Napoli +1,89%, Rav +5,00%, Salt +3,07%, Sat +5,00%, Autostrade meridionali (Sam) +0,00%, Satap A4 Tronco Novara Est – Milano e Torino – Novara Est +5,27%, Satap Tronco A21 TO-AL-PC +1,66%, Sav (autostrada e raccordo) +5,00%, Sitaf – Barriera di Bruere +4,23%, Sitaf – Barriera di Avigliana +4,31%, Sitaf – Barriera di Salbertrand +3,81%, Torino-Savona +1,60%, Cav – A4 VE-PD, Tang. Ovest di Mestre e racc. con aeroporto Marco Polo e Passante di Mestre +6,26%, Strada dei Parchi +8,28%.
Dal 1999, anno della privatizzazione della concessionaria statale, i Governi hanno fatto a gara nel concedere rincari favorevoli ai Concessionari, per consentire di scaricare sulle tariffe anche gli extracosti di opere e investimenti che spesso non si sono concretizzati.
Nel 2014, a fronte della richiesta di aumenti medi del 4,8 %, il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, ha concesso «solo» il 3,9%:
solo due volte e mezzo l’inflazione programmata affermando che gli automobilisti avrebbero risparmiato 50 milioni di euro.
In questi giorni lo stesso Ministro ha affermato che la concessione di rincari entro l’1,5 % sarebbe frutto di un’azione calmieratrice del Governo, che continuando a mistificare, dimentica di aggiungere che il tasso programmato, cioè l’1,5%, risulta ben superiore a quello reale, con l’inflazione annua pari allo 0,2 %: venti volte inferiore all’aumento medio concesso dal governo!!!!.