MDC: “Investimenti rischiosi in prodotti complessi ed informazioni inadeguate ai Consumatori che ora devono essere risarciti”
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha inviato una diffida ai sensi del Codice del Consumo a Poste Italiane per la violazione del dovere di trasparenza, correttezza ed adeguata informazione nella prestazione dei servizi finanziari e richiesto un approfondimento ed una estensione dell’indagine avviata dalla Consob.
Sono molti i Consumatori che hanno segnalato all’associazione di essere stati sollecitati dai dipendenti di Poste Italiane all’acquisto di prodotti finanziari ed assicurativi complessi e comunque con una rischiosità del tutto inadeguata ai profili dei risparmiatori postali. Tanti coloro che hanno subito perdite rilevanti del capitale investito, come nel caso del Fondo Europa Immobiliare 1, collocato attraverso gli uffici di Poste Italiane e che ha registrato una perdita di almeno il 54,52% del valore dalla data di collocamento.
Come emerso nell’ambito di un Procedimento avviato dalla Consob nei giorni scorsi, lo svolgimento dell’attività dei dipendenti di Poste è soggetto al perseguimento di specifici interessi “di business” che avrebbero determinato atteggiamenti lesivi verso la clientela. Secondo la Commissione sono soltanto 330.000 i clienti su 900.000 ad avere un profilo di rischio che rispetta la direttiva europea MIFID (rapporto corretto tra chi vende prodotti finanziari e le competenze e la propensione al rischio della clientela).
Da quanto emerso sembrerebbe che ben il 74,5 % dei clienti del BancoPosta si classificherebbe sui tre livelli più elevati di “esperienza e conoscenza” in materia finanziaria e soltanto il 5% avrebbe conoscenze minime. Addirittura il 91% della clientela con la licenzia media rientrerebbe tra i soggetti cui si potrebbero vendere prodotti più sofisticati. Ancora, da quanto diffuso sulla stampa, l’80% dei clienti sopra i 70 anni che hanno comprato una polizza index-linked (strumento finanziario a tutti gli effetti per la Cassazione) avrebbero un orizzonte di investimento superiore ai 7 anni.
MDC ha chiesto a Poste Italiane chiarimenti sulle modalità di collocamento dei prodotti finanziari ed assicurativi attuato sino ad oggi e se siano stati rispettati i Regolamenti Consob e la Direttiva MIFID, circostanza che, dalle denunce ricevute e dagli accertamenti della Consob, non sembra certa in tutti i casi. La domanda è: cosa intende fare Poste per quei consumatori spinti in investimenti rischiosi senza un’adeguata informazione e che oggi subiscono perdite ingenti sui risparmi investiti?.
L’associazione incoraggia la Consob ad un approfondimento delle indagini in corso sino al 2014 ed ha già formalizzato la richiesta di partecipazione al procedimento in rappresentanza delle migliaia di risparmiatori coinvolti.